In pochi lo sanno, ma un giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart abitò, compose, studiò, e si esibì in molteplici luoghi milanesi. Austriaco di Salisburgo, gran viaggiatore in Italia, fu a suo modo milanese. Nell’arco di tre anni Mozart passò a Milano quasi 360 giorni. Un anno della sua vita. Avendo vissuto trentacinque anni, in percentuale, non è un periodo quantitativamente irrilevante e, qualitativamente, fu persino determinante. Milano è la città dove il genio precoce di Amadeo muove i primi passi verso il mondo della musica. Costituisce un periodo particolarmente formativo. Qui Mozart diventa davvero operista, scrivendo la sua prima vera opera lirica, Mitridate, re di Ponto, che inaugura la «stagione di Carnevale» 1770-71 del Ducale, il teatro che c'era prima della Scala. Qui compone l'Ascanio in Alba e Lucio Silla. Qui conosce i cantanti e impara a lavorare coi castrati. Qui incontra musicisti come Niccolò Piccinni, Giovan Battista Sammartini e Johann Adolph Hasse, frequenta Giuseppe Parini e scrive il suo primo Quartetto. Qui più che altrove comprende lo stile italiano. Qui s’innamora per la prima volta, e qui, forse, Mozart contava di rimanere come musicista di corte, presso l'Arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este d'Austria. Mozart è stato fortemente influenzato dalla città di Milano regalandole un pezzetto di sé e della sua grandiosità, lei in cambio l’ha accolto e l’ha ispirato. Un legame sconosciuto ma che va oltre ogni tempo.